Dai venti ai trent’anni bisognerebbe avere una spinta vitale e biologica al limite dell’arroganza, per cambiare il mondo, perché il mondo sarà loro, quando saranno grandi per fare i giochi di vita, ma sono trascorsi due anni pesanti, fuorvianti e stiamo vivendo giorni che parevano non poter più arrivare nella bella e ricca e sicura Europa.
Ci sono pensieri che sembrano non esistere nella testa fino a quando non vengono scritti, letti e raccontati, semplicemente appaiono, si materializzano mentre la penna scorre sul foglio bianco. Prima c’è il vuoto, subito dopo è un farsi di parole, che si urtano per uscire e dare forma al sentire dell’anima. Dove abbiamo relegato Anima in questi giorni di separazione gli uni dagli altri?
Ho pensato a un percorso di scrittura, per giovani adulti, dai 20 ai 30 anni, la fascia di età che è sulla soglia della costruzione di vita: la scuola con professori, interrogazioni e compiti in classe è andata, si vive nella ricerca di una strada di studio, di lavoro, un amore (o più amori), una casa che non sia quella dei genitori, si cerca la voce propria, ci si accorge che la famiglia è stritolante ma i modi di fare poi sono gli stessi, le abitudini anche, le somiglianze più di quelle che si pensi.
Se non si ha una passione per la scrittura e la lettura si pensa erroneamente di non saper scrivere, perché ci portiamo ancora il bello scrivere del Manzoni, per gli italiani funziona così, pensiamo che si possa scrivere solo se si sa già scrivere (eccetto che sui social, dove tuttз si sentono autorizzati a scrivere qualsiasi cosa a volte con un tono di voce troppo alto). Si può però anche scrivere per sé, partendo da una pagina che non si ha idea di come riempire di lettere dell’alfabeto. Il miracolo avviene esattamente quando si è davanti al foglio bianco, si scrive una parola di inizio e la penna parte, finalmente scorrazzando per un prato privo di regole, ostacoli, giudizi, perfezione, rigore, pulizia, correttezza, e altro ancora che ci portiamo appresso dalla scuola.
Che cosa stanno vivendo i giovani adulti in questi anni? Che cosa pensano? Hanno un’immagine del futuro? Personale e sociale? Quali sono le loro paure? Provano ansia? E per che cosa?
Ho un’altra età e un’altra prospettiva di vita, l’orizzonte che inizio a vedere è la valle da cui sono partita quando sono nata, il culmine, la punta più alta della collina della vita l’ho già superato. Per questo motivo non posso presumere il vissuto di persone che in questa fascia di età sono maggiormente chiamate alla costruzione e al direzione, al senso da prendere e al senso esistenziale.
Propongo incontri di scrittura perché questo è l’aiuto che mi sento di poter dare a chi fosse interessato non alla scrittura in sé, ma allo scoprire che cosa è nascosto tra un organo e l’altro, nelle cellule del cervello, nell’aura che avvolge il corpo, nella mente, nel cuore. Solo scrivere e raccontarsi. Solo questo.
Ci incontreremo per tre sabato mattina, dalle 10.00 alle 12.00 a Torino (2, 9 e 23 aprile) e poi trascorreremo una giornata intera in montagna a fine aprile.
Per altre informazioni: robertaceraolo@gmail.com – 333.1861.162